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Iaido

Lo Iaido


(Estratti dal libro di Malcolm Tiki Shewan, Iai, the Art of Japanese Swordsmanship, © Ed. E.I.F. Cannes 1983. Traduzione di Camilla Francisci)

La spada non è forse la più antica arma del Giappone ma è sicuramente la più sofisticata. E per molti secoli ha avuto un'importanza preminente nell'allenamento e nella pratica del Bushi. Molti storici sono d'accordo nell'indicare all'inizio dell'VIII secolo la nascita del cosiddetto Nippon-To, con il suo proprio stile e forma. Secondo la leggenda, ne fu artefice l'artigiano forgiatore Amakuni, della provincia di Yamato.

Iaido
Il Nippon-To è detto l'anima del Bushi. Era il simbolo di tutto ciò che egli rappresentava ed il Bushi non se ne separava mai: con esso viveva e con esso moriva. Presto si creò una relazione di assoluta intimità, ancor più radicata ai concetti di vita e di morte. Il Bushi si trovava così di fronte alla necessità di trascendere i comuni concetti di vita e morte attraverso una nuova attitudine mentale, il Seishi O Choetsu. La spada assumeva una doppia valenza: quella di tagliare esternamente ciò che si opponeva al Bushi e di tagliare internamente l'Ego stesso del Bushi, permettendogli di raggiungere il risveglio spirituale. La spada divenne così simbolo di Lealtà, di Sacrificio, di Onore, di Sincerità, di Giustizia e di Coraggio. L'uso della spada diede vita a due correnti di pratica principali; il Kenjutsu e lo Iaijutsu.

Nel Kenjutsu si pone attenzione all'uso della spada una volta che si è sguainata dal fodero. Nello Iaijutsu l'obiettivo è realizzare un taglio efficace a partire dal momento in cui si sfodera la lama, attraverso un unico movimento. L'evoluzione dello Iaijustsu, o Batto-jutsu, è generalmente attribuita a Hayashizaki Jinsuke Shigenobu anche se egli visse a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo, troppo tardi perchè si raggiungesse l'effettiva efficacia; probabilmente lo Iai già esisteva da prima e si è sviluppato insieme al Kenjutsu. Jinsuke ne è stato il principale innovatore, accrescendone la fama e la diffusione.

Occorre aspettare fino al XX secolo perchè si parli di Iaido, quando la pratica assunse il valore di una disciplina a sè all'interno del Budo. Vi erano infatti delle differenze: nello Iaijutsu si prediligeva l'aspetto dell'efficacia in combattimento, nello Iaido prima veniva il lavoro spirituale e morale dell'individuo mentre il lavoro sull'efficacia era teoricamente secondario. Ma come ha ricordato Otake Risuke nel libro sul Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu: "lo Iaijutsu è un'arte attraverso cui uccidere il nemico". Molti, oggi, lo ignorano e si accontentano dei bei movimenti, spesso vuoti di significato.

Lo Iaido fu introdotto quando si capì che la spada e l'arte di sfoderare la spada potevano diventare strumenti per lo sviluppo spirituale dell'uomo. Il concetto di Seishi Tanren, ovvero "forgiare lo spirito", prevede che i metodi tecnici utilizzati per raggiungere l'illuminazione spirituale e per raggiungere l'efficacia in combattimento possano essere differenti. Ma l'uno non esclude l'altro. Il praticante di Iaido deve quindi realizzare entrambi gli scopi di questa arte marziale: sconfiggere l'avversario e sviluppare la via spirituale.

La Scuola Muso Shinden

Il fondatore della scuola Muso Shinden fu Hojo Jinsuke Shigenobu, conosciuto anche col nome di Hayashizaki Jinsuke Shigenobu. Si sa poco di lui: nacque nella provincia di Sagami (Shoshu) intorno alla metà del XVI secolo. Non si sa quanto bravo fosse come spadaccino ma studiò intensamente dal 1596 al 1601 e in seguito formalizzò una serie di tecniche di Iai cui diede il nome di Batto-jutsu. Il suo stile ebbe diversi nomi: Junpaku Den, Hayashizaki Ryu, Shin Muso Hayashizaki Ryu, Shigenobu Ryu. Le tecniche esatte rimangono a noi oscure ma si è d'accordo nel ritenerle nell'essenza semplici, pratiche e altamente combattive. Grazie alla sua influenza, molte altre scuole di Iai nacquero in seguito.

Dopo la sua morte, nel 1616 circa, la tradizione della sua scuola Shin Muso Hayashizaki fu affidata a Tamiya Taira-no-Hyoe Narimasa il quale, si dice, fosse il maestro di leyasu, Hidetada e lemitsu Tokugawa (Periodo Edo, sotto lo Shogunato Tokugawa - N.d.T.). A Tamiya Narimasa succedettero:
- Nagano Murakusai Kinro, 3° Sokei; - Momo Gumbei Mitsushige, 4° Sokei; - Arikawa Shozaemon Munetsugu, 5° Sokei; - Manno Danuemon Nobusada, 6° Sokei.

Il 7° Sokei, Hasegawa Chikara no Suke Eishin, studiò la Scuola Hayashizaki con Nobusada, a Edo nel periodo Kyoho (1716-1735), guadagnandosi la fama di spadaccino eccezionale. Si dice che trasformò molte tecniche e che fu lui ad adottare lo stile in cui la spada viene portata nell'obi con la lama rivolta verso l'alto. Quando poi rientrò nella provincia di Tosa chiamò questo stile Muso Jikiden Eishin Ryu, nome che si è mantenuto fino ad oggi. L'8° Sokei fu Arai Seitatsu.

Il 9° fu Hayashi Rokudayu Morimasa che studiò l'Eishin Ryu con Arai Seitatsu e lo Shinkage Ryu con Omori Rokuro Saemon Masamitsu, il quale aveva perfezionato uno stile in posizione seduta (Zashiki) che fu in seguito incorporato nello stile Muso Jikiden Eishin Ryu e che oggi è conosciuto come Shoden Omori Ryu.

Dopo l'11° Sokei ci fu una divisione: la linea Shimomura e la linea Tanimura. Nakayama Hakudo Sensei, 16° Sokei della linea Shimomura, studiò quindi il Muso Jikiden Eishin Ryu sia con Hosokawa Yoshimasa, 15° Sokei Shimomura, sia con Morimoto Tokumi, 17° Sokei della linea Tanimura. Nel 1933 adottò quindi il nome di Muso Shinden Ryu Batto-Jutsu per la sua scuola che crebbe costantemente grazie alla devozione per i suoi allievi.
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